Durante le vacanze di Natale ho deciso di riprodurre in digitale, con la Canon Eos 5D, il mio archivio fotografico su slide (circa 10 anni di attività e viaggi) in modo da poter utilizzare i file per la vendita su microstock. In effetti istockphoto è l’unica agenzia che consente di caricare le riproduzioni specificandone l’origine; questo permette agli ispettori di valutare la grana delle immagini con diversa considerazione. Vi chiedete perchè? Perchè mai le nostre bellissime diapositive Velvia devono essere valutate diversamente dai file digitali di una Canon Eos 1DMark II? Ma voi avete mai provato a fare questa operazione? La riproduzione intendo. Fatelo solo se avete uno stomaco forte eh!! No, dico, io sono rimasta di sasso. L’abitudine ai file puliti e lisci, senza grana delle macchine moderne rendono le nostre diapositive degli agglomerati scomposti ed informi di alogenuro d’argento, difficili da guardare all’ ingrandimento massimo. Si si, credetemi, ti piange il cuore! Beh, non per questo le foto diventano brutte ma certamente si inizia a considerarle un pò meno adatte a certi utilizzi. Così ho pensato a come fare per tutti quei pallini e ho deciso di acquistare un software che era nella lista dei desideri da parecchio tempo: Noise Ninja. Deciso, scaricato, usato. E perchè poi ho aspettato tanto?
Questo è un particolare al 100% che mette a confronto il file originale raw e il psd dato dall’applicazione di noise Ninja come plug-in di PS. Direi che il confronto non è nemmeno da prendere in considerazione! Noise Ninja forever. Con dovuta cautela, come sempre! Purtroppo se si esagera si rischia di avere un effetto flou (simile allo sfoca superficie di PS). Però la sperimentazione è appena iniziata, altre considerazioni a breve.
