Negli ultimi quattro giorni si sono concentrate un sacco di cose che mi hanno trattenuta a Milano. Un vortice di interessanti eventi che hanno riservato diverse sorprese. La prima in sequenza temporale è Fotografica presso lo spazio Forma dove mi sono “accampata” per due intere giornate. Sono arrivata carica di entusiasmo con la voglia di seguire gli incontri e di rivedere alcuni amici. Purtroppo la delusione non ha tardato ad arrivare. Non parlo della tanto criticata mostra della Colombari (aho, a me è piaciuta, che vi devo dire…) quanto della generale inclinazione “amatoriale” del pacchetto completo. Non è una critica, ma ho solo preso atto che in effetti questa manifestazione ha risvolti più utili ad un utente non professionsita che altro. Ho una grande simpatia e stima per Alberto e i suoi ragazzi (Elisa e Gianluca) sempre disponibili e professionali, ma nell’insieme chi ha pensato al target dell’evento ha puntato verso la massa (mica scemi…). Mi sono quindi data alla parte video, da perfetta ignorante, trovando interessanti spunti per iniziare questo percorso.
Per quanto riguarda la sorpresa di Fotografica è stata per me la lettura portfolio. Non avevo ben idea di chi sarebbe stato il mio intelocutore e questo ha sicuramente influenzato la scelta delle foto presentate, però alla fine dei conti si è rivelato un incontro estremamente utile. La persona che ha chiacchierato con me per mezz’ora mi ha involontariamente dato degli spunti interessanti sullo sviluppo di alcune idee che non avevo ancora focalizzato. La seconda sorpresa è stato l’incontro con Marina Alessi, fotografa ritrattista. Mea culpa non conoscevo minimamente la professionista, ma le sue foto le ho viste miliardi di volte. E scoprire una così gentile e delicata donna, tra le prime donne-fotografe dei set cinematografici, e il suo lavoro in Polaroid con la Giant Camera è stato molto interessante. Non tanto le sue foto quanto la sua personalità. Non saprei spiegare bene, ma mi ha incurosito assai.
Abbandonata Fotografica per sfinimento, domenica mi sono trasferita a Busto Arsizio dove si concludeva un lungo mese di attività per il primo Festival Fotografico Italiano organizzato dai soci dell’Archivio Fotografico Italiano. Non ho avuto modo di vedere le mostre sparse per la città ma solo alcuni dei lavori dei giovani fotografi nelle sale della sede. Avete mai provato la sensazione di essere inadeguati, che il vostro lavoro è una cacca e pensare di cambiare mestiere? Ecco. Io mi sono sentita così. Alcuni dei lavori erano meravigliosi, pieni di poesia (o chiamatela come volete). Insomma, una bella sberla, considerando che si trattava di studentelli… Sinceramente a me della fotografia artistica non importa un bel niente, probabilmente non la so nemmeno riconoscere, non sopporto la superbia dei galleristi e non mi piace l’ambiente. Però quando vedo delle belle foto, che siano attaccate ad un muro o spiegazzate in una rivista buttata per terra… il tempo si ferma e il mio cuore parte per un viaggio. Ecco, questo per me, e solo per me, è arte. A Busto ho visto delle cose estremamente interessanti, per il mio gusto estetico e la mia limitata cultura. E questa è la prima sorpresa.
La seconda rivelazione di Busto Arsizio è stata (ancora??) la lettura portfolio. Mi ero prenotata per una sola ma alla fine ne ho fatte due e mezza. La mezza perchè uno degli organizzatori, mio compagno di corso allo IED, visionando il portfolio non ha voluto commentare. Semplicemente per non mettermi in imbarazzo e darsi arie da sapientone; una delicatezza non richiesta ma comprensibile. In fin dei conti non ci vedavamo da dieci anni e più. Le altre due letture le ho fatte con photoeditor professioniste. E cavoli… mi sono data della scema a non aver mai fatto questa esperienza prima d’ora. Consiglio a tutti di armarsi di coraggio e determinazione e provarci. E’ una cosa da fare, nella maniera più assoluta. Il confronto con visioni diverse dalla propria ti fa aprire veramente gli occhi. Il fatto che gli altri vedano cose che tu non vuoi vedere, o che ti chiedano una spiegazione, costringe ad una introspezione forzata ed apre degli spiragli inaspettati. Ho visto amatori portare le foto delle vacanze e prendersi le loro belle bastonate. Ma nonostante tutto stavano li, seduti, a beccarsi tutte le critiche. Le foto non vanno tenute nel cassetto, vanno mostrate, a tutti, al mondo. Essere pronti ad accettare una critica o un’osservazione non è cosa così scontata, ci vuole un bel pelo sullo stomaco; ma quel che si ha indietro in termini di crescita è incalcolabile. Se si ha l’intelligenza di accettare ed elaborare i commenti si avranno suggerimenti vermente impagabili. Questo è un promemoria in primis per me stessa. L’esperienza di questi giorni mi ha fatto capire a quali foto sono più legata e quali non riesco a vedere in modo obiettivo (che toglierò subito dal portfolio) ma ho avuto anche conferma sulla qualità del contenuto di alcuni altri lavori su cui mi sentivo insicura.
E per conlcudere la gita milanese, oggi pomeriggio vado alla presentazione del calendario Epson e a ritirare la mia copia da collezione firmata da Gabriele Basilico con foto “originali incollate una ad una” per citare l’ufficio stampa. Evento a cui parteciperanno anche i fotografi degli anni scorsi (almeno così annunciano) tra i quali Barbieri, Scianna, Gastel, Fontana, De Biasi, Jodice, Gardin, Vitali, Storaro. Niente male. Marchetta? Certamente. Io intanto mi vado a ritiare il calendario 🙂
Tutto questo non è per raccontare una valanga di fatti miei a cui nessuno è interessato, ma è solo un modo per mettere in fila dei pensieri e delle conlusioni. Qualche post fa, in un commento dissi “…ma poi sono le idee che contano. E quelle non nascono dallo stare a letto guardando il soffitto e aspettando che arrivi l’illuminazione (come credevo io una volta…) ma nascono dalle cose che si vedono, dai libri che si guardano, dalle esperienze che si vivono…” Ecco, in sostanza questa è la questione. Muoversi, andare, girare, fare, vedere, incontrare, dire, ascoltare, piangere, ridere… vivere!!!! Porca miseria, Ba, alza il culo e muoviti! Me lo dirò tutti i giorni d’ora in poi. Nessuno mi può dare indietro il tempo perso, ma ho ancora mezza vita davanti.
Ci vediamo in giro ;-D
Ciao Barbara. Sabato c’ero anch’io allo Spazio Forma. E 3 ore prima nel mio lettino, dicendomi vado, non vado, vado, non vado. E io sto a Torino. Sono sceso dal letto, doccia veloce, biglietteria e treno. E sono arrivato quasi puntuale all’incontro. Questi incontri servono sempre, magari lasciano una briciolina, ma è sempre importante per la propria crescita.
Un saluto.
E’ proprio questo…. andare! Mai indugiare. Io sono rimasta a Milano 4 giorni e ho dormito nello studio di un’amica, tra i flash e i cavalletti (pittoresco devo dire). Ma sono felicissima di tutto quello che è accaduto. Sono stracarica 🙂 Peccato non esserci incontrati.
Il prossimo anno conto anch’io di portare un portfolio (anche se sinceramente non so da dove iniziare) e di partecipare più attivamente all’evento. Però sono contento di quel poco che ho potuto prendere. Magari ci s’incontra lì o prima in un’altra occasione.
Buona giornata Barbara.
🙂
psss…. te lo dico sottovoce…. in merito al portfolio…. ho qualche sorpresina in mente. Stay tuned! ;-D
Allora rimango tunato! 😀
Rimpiango fortemente di non essere riuscito per vari motivi a partecipare a fotografica, soprattutto per non aver visto “il vortice” Colombari. Ho partecipato nel mio piccolo ad alcune letture del portfolio e ne sono uscito frustrato e acceso, non per le critiche/consigli che ho ricevuto (incredibilmente sono generealmente positivi), ma perchè nel frattempo ho visto altri lavori incredibili da persone che guardandole non ti aspetti. Ebbene si bisogna muoversi e vedere cosa c’è in giro, perchè se non altro riattiva la visione e la mente … c’è sempre da imparare!
E’ verissmo. Anche io ho sbirciato lavori di altri che mi hanno stesa dalla bellezza 🙂 Mai sottovalutare una persona dall’aspetto, anche se purtroppo è la prima impressione che di frequente fa la fortuna o sfortuna.
Buon giorno. Confermo che il muovere il culo ha un’importanza fondamentale. Ho deciso martedì che sarei partita mercoledì per fotografica. C’ho passato due giorni e mi ha fatto la differenza incontrare amici fotografi che non vedevo da un po’ seguire qualche conferenza che ho trovato interessante, rimanere spiazzata di fronte a una Giorgia Fiorio esilissima fisicamente ma che ti fa rimanere basita di fronte alla grandissima determinazione, coraggio e forza con cui ha vissuto la sua vita e fatto progetti.
Si fa fatica a muovere il culo e a non darla vinta alla pigrizia: ma lo sappiamo tutti chi si ferma è perduto 🙂
Grazie della tua condivisione 🙂
Io purtroppo me la sono persa Giorgia Fiorio. Sono certa che è una di quelle persone che ti lasciano qualcosa. Ben fatto Silvia! Tu lettura portfolio no? ;-D