… and not what you know. Ho sempre odiato questo modo di dire che mette in evidenza come nell’attuale società conta di più chi conosci per raggiungere certe posizioni rispetto alla versione più genuina di te stesso. Il detto più svilente per tutti quegli artisti introversi e poco espansivi che si nutrono di emozioni e introspezioni mai rivelate a causa della loro propensione all’isolamento, o semplicemente dovute al fatto che non amano frequentare aperitivi, festicciole, comunità etc. generalmente piene di superficialità. Ma del resto è anche questa una grande verità, basti pensare che il più grande clichè sugli italiani è il ragazzotto figlio di papà, pieno di se stesso che cura solo l’immagine e che gira con la puzza sotto il naso. Avrei voluto sprofondare quando un pubblicitario inglese che vive ad Amsterdam me lo ha raccontato. Quindi?
Gli amici più stretti hanno già avuto notizia dei miei programmi per il 2012. Io e Nicola ci trasferiamo ad Amsterdam per almeno quattro mesi per migliorare il nostro inglese (lo parlano davvero tutti ed è pieno di inglesi) e vedere se ci sono possibilità di lavoro. Colpa anche di una cara amica che vive la. Ma l’idea è quella di vagare un pò per il resto dell’anno. Quindi la decisione di mollare la casa (dobbiamo vendere un pò di mobili quindi se avete bisogno….) e partire col nostro Jack e qualche valigia. Da Dicembre faccio la spola tra Italia e Olanda per iniziare a contattare persone utili e nei tempi morti mi immergo in un progetto fotografico che mi aiuta a tenere sempre accesa la fiammella anche nei momenti più bui. Ed è grazie alle conoscenze della mia amica Pia che questa idea si sta concretizzando in una situazione davvero stimolante. Ogni volta incontro persone aperte e ospitali che mi accolgono con la massima disponibilità e si mettono nelle mie mani. Un progetto che parla di storie, di culture, di cibo e di avventure con la complicità di una città estremamente cosmopolita e indulgente verso chiunque grazie alla sua tradizionale tolleranza.
Non sarebbe mai potuto accadere se non avessi avuto il prezioso supporto di Pia e soprattutto, se non avessi sfruttato i suoi contatti (non ho mai conosciuto una persona con così tanti amici!). Quindi devo proprio ricredermi: it’s ALL about WHO you know!
Per rimanere in tema olandese, la copertina di Spray Style Magazine di questo mese è vestita con una delle foto fatte ad Amsterdam a Jaleesa.
da un lato mi da un po’ di tristezza il fatto che “abbandoniate” l’Italia, dall’altro sono mega felice.
I professionisti di valore lo sono ovunque, è vero magari servono delle spinte, ma poi quando finisce l’inerzia deve venir fuori il motore o ci si ferma.
Congratulazioni e un grosso in bocca al lupo per tutto!!
Macchè inerzia… qui è tutto sudore della fronte ;-D
BTW thank you!
Hey! Non volevo dire che ti muovi d’inerzia >_<, ma il contrario, ti considero parte dei professionisti di valore!
Go go sudare! 😀
Un giorno voglio poter dire: "he sai io le ho montato delle lampadine su un pannello una volta"
E io invece volevo dire che “magari avessi un pò di inerzia”. Meno male che ci ca(m)piamo hahaahah
Super felice per te! :-*
It’s all about who you ARE.
Se tu non fossi la persona deliziosa che sei, non basterebbero tutti i contatti del mondo ad aprirti le porte.
Ovvio: il nostro lavoro e’ fatto anche di conoscenze, di amici di amici di amici. Ma devi essere innanzi tutto il tipo di persona che gli altri possono raccomandare.
Ti auguro di fare cose fighissime!
:’-)
Ti leggo sempre ma commento poco.
Non posso però starmene zitta in questa occasione: ti auguro il meglio da questa esperienza olandese! Che ti porti tante nuove idee (e anche sia utile per l’inglese; non l’avrei mai detto che l’Olanda potesse servire anche a questo!).
Ti ringrazio di cuore. In effetti è sembrato strano anche a me. Ma pare che gli olandesi siano meno “snob” dei londinesi e tollerano molto meglio gli stranieri che non hanno un buon inglese. E poi la città è così bella che vale la pena viverla un pò.