A volte mi sveglio durante la notte con un’idea ben precisa di come vorrei fotografare una persona e fin che non riesco ad eseguire questo ritratto, l’immagine nella mia testa mi perseguita. Per fortuna spesso sogno di amici e conoscenti quindi i tormenti finiscono nel giro di qualche settimana, cioè quando accettano la tortura. Ecco quindi il turno di Aldo Drudi, bravissimo designer noto a livello mondiale soprattutto nel campo motociclistico. Per fortuna Aldo è una persona di spirito e non si lascia spaventare davanti a nulla, così quando gli ho spiegato il mio progetto lui ha accettato di buon grado. Vorrei ben vedere! Gli ho detto: “Vorrei ritrarti come mago Merlino”. Il progetto iniziale prevedeva un trittico composto dalle belle facce di lui e dei suoi due ragazzi dello studio, Stefano e Giuliana. Una composizione dove dovevano poi comparire degli interventi grafici fatti direttamente dai ragazzi… non diamo importanza al fatto che sto ancora aspettando la loro parte. Quindi analizziamo il set per il ritratto di Aldo. Questa è la foto finale.
L”idea prevedeva di avere della luce da dietro, sui due lati, e una dal basso sotto i suoi piedi, per dare l’impressione che fosse il casco stesso ad emanare luce, che sarebbe la sfera di cristallo :-). Ho quindi sistemato due ombrelli (più comodi da trasportare dei bank) e una griglia a nido d’ape 35°.
Ho poi aggiunto un lastolite dal basso per aprire un pò le ombre del viso ed evitare troppo rumore nei neri, in quanto avevo previsto che avrei buttato tutto nell’ombra.
Sul posto mi sono resa conto che le dimensioni reali del casco coprivano troppo il soggetto così ho scattato due foto separate di Aldo con e senza casco, in modo da non doverne ricostruire una parte in fase di montaggio.
Per la postproduzione mi sono fatta aiutare (grazie Marco, quegli effetti ectoplasmici che escono dalla palla di luce sono proprio carini) ma oltre al montaggio delle due foto si è lavorato solo di ombre, luci e contrasto. Era già tutto presente nello scatto raw.
Molto molto bella…