Questa è la domanda che mi sono posta dopo aver partecipato ad un breve workshop lo scorso anno. Non era niente di filosofico o complicato. Un semplice workshop sul branding per futuri blogger. Vi ho partecipato più per voglia di incontrare gente che per i contenuti, ma come tutte le cose che si sottovalutano c’è poi la sorpresa. Per farla breve: metà dell’incontro era tenuto da Kat Tan Conte, videomaker, con l’intento di far sviluppare in classe un breve progetto di presentazione del proprio blog o business. Il compito prevedeva di lavorare in coppia spiegando la propria identità e volontà nel portare avanti un blog. Per complicare la cosa ci era fatto divieto di usare le 5 keywords che avevamo precedentemente elencato su un foglio, quelle più descrittive e significative. Giusto per non annoiarci. Al termine della breve intervista il nostro compagno doveva descrivere a tutto il gruppo la sua idea di noi. Ecco, la mia non m’è piaciuta. Ne è uscito che io tenevo un blog che vuole aiutare altri italiani che arrivano in Olanda.
Non posso certo dire che la signora di fianco a me non ha capito nulla perchè, evidentemente, dalla mia bocca non sono uscite le parole “fotografa”, o “blog di fotografia”, che non stavano nemmeno nella lista vietata. Quindi come può essere che ho dato un’idea di me e di quel che faccio lontana anni luce da quel che effettivamente sto facendo? Questo mi è frullato in testa per diverse settimane e l’unica conclusione è che non mi so descrivere. Non so spiegare ad uno sconosciuto quello che faccio nella vita, quali sono i miei interessi, personali o lavorativi. E, Dio, questo è fondamentale. Se non lo so io, come posso pretendere che lo capiscano gli altri? I miei clienti per esempio.
Ovviamente dopo quel giorno ho smesso di scrivere post per non confondere ancora le acque. All’inizio ho trovato potesse esser utile raccontare la propria esperienza, ed evidentemente ho attratto persone che non hanno nulla a che fare con la fotografia e “giustifica” anche il fatto che non si siano nemmeno scomodati ad informarsi sul chi sono prima di inviare le fatidiche email (per me) assurde. Quindi la colpa è solo mia.
Soluzione: RESET.
Descriversi non è certamente cosa facile, sopprattutto per chi non ha un grande ego o stima di se, ma meglio chiarirsi le idee per far recepire il messaggio anche agli altri. Per il blog non è un grosso problema, essendo solo in italiano pochi sono i rischi, al massimo qualche fastidio, ma dal punto di vista professionale ho cercato di ripulire al massimo il mio sito e i vari profili social da cose equivoche, seppur innocenti. Che poi, innocenti lo sono solo fin che non fanno danni. Ho cercato di individuare le cose su cui voglio spingere, pensando unicamente ai clienti con cui VORREI lavorare, ai lavori che VORREI fare, lasciando perdere quello che SO fare. Via le foto meno interessanti, ripensare alle suddivisoni delle categorie, fare chiarezza. C’è ancora molto da fare ma sto arrivando ad un punto ben preciso e ne vedo già i risultati.
Insomma, sto eliminando le scorie e facendo pulizia. Voi avete portato fuori la vostra spazzatura? Forza, che forse è già tardi.
Questo il compitino per Kat, girato ed editato in 15 minuti. (Il sottotitolo in realtà è “Gli olandesi non sanno fare un espresso”).
Carinissimo il video! 😀 È vero si fa molta fatica a focalizzarsi solo su una singola cosa o attività. È successo anche a me, come saprai tra web, app, post, formazione, un delirio. Ora fortunatamente è tutto molto più chiaro 🙂
Buona pulizia allora! Un bacione a tutti!
Io trovo che, inoltre, ti fa guadagnare davvero tanto tempo e vai in giro come un radar captando a pieno solo quello che ti serve. In fin dei conti è come l’accumulo delle cose in casa: dopo un pò non ci capisci più niente e il tutto è confuso, disorganizzato e inutile.